Foto: la Forcella scodavacca e, sulla destra, la salita verso la Tacca del Cridola
Percorso: Forni di Sopra, rif. Giaf, forcella Scodavacca, Tacca del Cridola.
Dislivello dal ponte sul torrente Giaf: mt.1200
Esposizione: salita S-SE , discesa NW
Tempo di salita: ore 3.00
Salita: Per la strada che conduce al rifugio Giaf e quindi sullo stesso itinerario di "Forcella Scodavacca". Da questa si risale direttamente il ripido versante (40°) della Tacca.
Discesa: dal versante sud, per il medesimo percorso, con canalone iniziale ripido e passaggi spesso obbligati. Dal versante nord si scende verso il Bivacco Vaccari e poi verso la Valle del Cridola verso Lorenzago di Cadore oppure si risale alla Forca del Cridola.
D'inverno la salita alla Tacca del Cridola è una grande Classica delle Dolomiti D'oltrepiave. Leggi qui la relazione...
Percorso Anello delle Dolomiti Friulane: partenza ed arrivo al Rifugio Giaf, Forni di Sopra.
Avventura escursionistica che in 4 giorni tocca i rifugi Giaf, Pacherini, Pordenone e Padova, attraversando in quota le meravigliose e selvagge vallate nascoste tra i gruppi del Pramaggiore, dei Monfalconi, degli Spalti di Toro e del Cridola, con numerose possibilità di varianti, con difficoltà ed impegno diversi, e anche con la possibilità di salite alpinistiche su guglie e vette.
Dal Rifugio PORDENONE al Rifugio PADOVA La traversata al rifugio Padova si effettua lungo la celebre val Montanaia per la forcella Montanaia o per la forcella Segnata, passando ai piedi dello straordinario Campanile di Val Montanaia, il “grido di pietra” conosciuto dagli alpinisti di tutta Europa. Percorso piuttosto faticoso ma in un paesaggio grandioso. Dislivello 1100 metri, ore 5. Difficoltà EE. Segnavia CAI 353 fino in val d’Arade, poi 342 e 346. Pernottamento al rifugio Padova.
Per informazioni sulle condizioni del sentiero e consigli sulle traversate:
Rifugio Pordenone: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Tel. +39 0427 87300
Rifugio Padova: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Tel. +39 0435 72488
Per questo trekking da rifugio a rifugio è bene possedere una buona resistenza per superare in un solo giorno dislivelli di 1000 metri portando lo zaino in spalla. E’ necessaria anche una certa sicurezza su ghiaioni e sentieri stretti e poco agevoli. Consigliamo di prevedere 5 o 6 giorni per percorrere l’intero anello (compreso il giorno di arrivo e quello di partenza).
Suggerimenti: Il primo passo da compiere, dopo aver deciso le date per quest’avventura, è quello di contattare i 4 rifugi per prenotare le varie notti, specificando in quale data si intende dormire in quel rifugio, di solito si sceglie un trattamento di mezza pensione, che include quindi la cena, il pernotto e la prima colazione, su richiesta è possibile anche avere un pacchetto per il pranzo del giorno dopo.
Attrezzatura: i requisiti richiesti sono un po’ di allenamento prima della partenza, un po’ di attenzione nei punti più rischiosi e una buona dose di spirito d’avventura. Nessuna attrezzatura quindi, ma solo alcuni dettagli da conoscere: dalle tre alle sei ore di tragitto ogni giorno e dai 500 ai 1100 metri di dislivello sempre al dì.
Punto di partenza e di arrivo: Rifugio Giaf a Forni di Sopra
Periodo consigliato: I’anello delle Dolomiti Friulane è consigliabile da metà Giugno a fine Settembre. Questo per principalmente 2 motivi: I rifugi ai quali ci si appoggia aprono al più tardi con la metà di Giugno e rimangono aperti fino a settembre inoltrato, la stagione di alcuni di questi è più lunga o più breve, ma in linea di massima tutti e 4 rimangono aperti fino a metà settembre. Il secondo motivo per il quale è consigliabile cimentarsi in quest’anello dalla metà di Giugno in poi è per la presenza di neve sui passi più alti di solito fino alla prima settimana di Giugno. Su un passo in particolare è possibile trovare dei residui di neve anche più in la con la stagione, a causa della sua esposizione, ma è comunque percorribile facendo la dovuta attenzione.
Foto: in mezzo la prateria alpina di Canpuross, in basso Casera Val Menon, a Destra il Crod0n di Brica, in fondo a dx il monte Pramaggiore
Il Dolomites World Heritage Geotrail aiuta a comprendere perché le Dolomiti sono così importanti e meravigliose con un trekking di più giorni e un tour virtuale, per l'esplorarazione geologica . Le informazioni escursionistiche si uniscono così all’interpretazione geologica del paesaggio di volta in volta attraversato, suggerendo dei momenti di pausa e osservazione lungo il cammino chiamati Geostop, che invitano l’escursionista ad approfondire alcune particolarità geologiche nelle immediate vicinanze.
LE TAPPE DEL GEOTRAIL WORL HERITAGE UNESCO A FORNI DI SOPRA, NELLE DOLOMITI FRIULANE:
Tappa 22bis
Da Calalzo di Cadore al Passo della Mauria, dal Rifugio Giaf al Rifugio Padova
Dislivello positivo 1238 m
Dislivello negativo 1266 m
Durata 4-5 ore
Percorso: Da Calalzo di Cadore si raggiunge con i mezzi pubblici il Passo della Mauria, dove inizia la variante alla tappa 22 per il Rifugio Padova. Dal Passo si imbocca verso sud il sentiero n° 341 che, attraverso il bosco, conduce al Rifugio Giaf. Il sentiero attraversa alcuni affioramenti di roccia (GEOSTOP 22.1 bis) ed è caratterizzato da saliscendi in corrispondenza del Valo’ dei Cadorini (GEOSTOP 22.2 bis) e della valle deTorrente Fossiana (GEOSTOP 22.3 bis). Il bosco lascia poi spazio ad un arbusteto di pino mugo, che accompagna la traversata lungo il sentiero, interrotto da qualche canalone inciso (GEOSTOP 22.4 bis), fino al Rifugio Giaf. Qui si imbocca il sentiero n° 346 in direzione della Forcella Scodavacca e del Rifugio Padova. Si procede in salita ignorando i diversi bivi e seguendo il segnavia n° 346 fino all’ampia Forcella Scodavacca, superata la quale si scende, prima in ambiente aperto e quindi nel bosco, fino alla radura di Pra del Toro dove sorge il Rifugio Padova.
Tappa 23
Dal Rifugio Padova al Rifugio Pordenone
Lunghezza 7,1 km
Dislivello positivo 1136 m
Dislivello negativo 1187 m
Durata 4-5 ore
Dolomites World Heritage Geotrail
Dal Rifugio Padova si affronta in salita il sentiero n° 346 e si svolta a destra al primo bivio, seguendo il sentiero n° 342 che risale la Val d’Arade. Al bivio si successivo si svolta ancora a destra, seguendo in ripida salita sulle pietraie il segnavia n° 353 verso la Forcella Montanaia. Il tratto finale nei pressi della forcella è impegnativo a causa della caduta di detriti che rendono friabile il fondo del sentiero. Una volta superata la forcella si apre la vista maestosa sul Campanile di Val Montanaia (GEOSTOP 23.1). Ora si procede in discesa (GEOSTOP 23.2) e, superato il prato dove sorge il Bivacco Perugini, il sentiero diventa più ripido quasi fino al fondovalle, dove sorge il Rifugio Pordenone.
Tappa 24
Dal Rifugio Pordenone al Rifugio Flaiban-Pacherini
Lunghezza 10,8 km
Dislivello positivo 1157 m
Dislivello negativo 780 m
Durata 4-5 ore
Percorso: Dal Rifugio Pordenone si scende fino al fondovalle della Val Cimoliana, dove si imbocca la strada sterrata, segnavia n° 361, che sale dolcemente verso la testata della valle. Si svolta a sinistra seguendo sempre il segnavia n° 361 che raggiunge il Rifugio Casera Valbinon, prima su pendenze dolci fino alla Caseruta dei Pecoli, e quindi con pendenze più sostenute fino al rifugio. Superata la spettacolare radura di Campuros, si svolta a destra seguendo il segnavia n° 369 che supera prima la Forcella Val di Brica (GEOSTOP 24.1), e quindi la Forcella dell’Inferno (GEOSTOP 24.2). Superata la forcella si mantiene la sinistra, imboccando la discesa lungo il sentiero n°369 A che scende ripido fino al Rifugio Flaiban-Pacherini.
Tappa 25
Dal Rifugio Flaiban-Pacherini al Rifugio Pussa
Lunghezza 9,7 km
Dislivello positivo 811 m
Dislivello negativo 1459 m
Durata 4-5 ore
Dolomites World Heritage Geotrail
Dal Rifugio Flaiban-Pacherini si imbocca in salita il sentiero n° 362 mantenendo la sinistra ai due bivi successivi ed imboccando il segnavia n° 363 che sale verso il Passo di Suola (GEOSTOP 25.1), e quindi ancora in salita fino alla Forcella Rua Alta. Questo tratto per esperti necessita di attenzione. Superata la forcella si svolta a sinistra scendendo lungo il sentiero n° 366 fino alla Casera Pramaggiore, oltre la quale si procede nel bosco. Prestare attenzione al successivo bivio dove si abbandona il segnavia n° 366 e si svolta a sinistra lungo il sentiero n°366A che circonda a nord il Col de Post, addentrandosi su pendenze dolci nella Val Settimana. Superato il Rio Stuet si svolta a sinistra lungo il sentiero n° 364 che scende in breve al Rifugio Pussa, termine della tappa e base per l’esplorazione dell’alta Val Settimana. Il GEOSTOP 4.2 si trova un centinaio di metri oltre il rifugio, dove la Val de le Ciamoze sbocca nella Val Settimana.
Preparazione: Passo fermo, esperienza in montagna, ottime condizioni fisiche e resistenza sono presupposti necessari per affrontare questo percorso escursionistico. Questo sito non è aggiornato in tempo reale: prima di metterti in cammino informati sempre preventivamente sulle condizioni del percorso.
VISITA IL SITO UFFICIALE GEOTRAIL DELLE DOLOMITI
Ph. L. Gaudenzio: vista da Forcella Val di Brica - Forni di Sopra
Nella foto: il Passo del Mus visto dalla Forcella dell'Inferno.
Percorso: Dalla zona sportiva di Forni di Sopra (Davost), lungo la carreggiata innevata di solito fino ad aprile, si procede per la val di Suola fino al rifugio Flaiban Pacherini ricalcando il sentiero estivo CAI n. 362 Dal rifugio Flaiban-Pacherini, m 1587 , seguire il sentiero che si snoda tortuoso senza pericoli fino sotto il sovrastante Torrione Comici . Da qui prendere direttamente il ghiaione di destra che immette al canalone e quindi al Passo del Mus. Salendo a sinistra è possibile raggiungere in pochi minuti l'attacco della Ferrata Cassiopea sul Torrione Comici. Tenendosi invece a destra, sotto le rocce e superati alcuni gradoni si raggiunge il costone indi la Forcella dell’Inferno. Vista sulla Val di Brica e sulle guglie dolomitiche fino al Cadore a Ovest. Mentre verso Est e Sud, sopra le vallate Suola e Val di Guerra, dominano il Sion, il Pramaggiore, le Postegae e le vicine torri e cime che conosciamo. Il rientro avviene scendendo i prati dell’ampio Palon, dal quale è possibile salire facendo il percorso inverso.
Dislivello da fondovalle: mt.1300
Esposizione: NE-E-SE
Tempo di salita: ore 5.00
Foto: vista da Forcella dell'Inferno verso la Val di Suola con il Rifugio Flaiban Pacherini
Note: per gli amanti dello sci La Forcella dell'Inferno è una grande Classica delle Dolomiti Friulane Leggi di più...
Percorso Alta via di Forni:
L’itinerario prevede il pernottamento presso il Rifugio Pacherini, il Rifugio Giaf, il Rifugio Casera Tartoi e la Casera Malga Tragonia.
È possibile percorrere questo fantastico trekking sia in senso orario e quindi la prima notte sarà presso il Rif. Pacherini, che antiorario dove la prima notte sarà alla Casera/Malga Tragonia. L’anello si percorre in diversi giorni, a seconda dell’abilità personale e del numero delle soste. Per riuscire nell’impresa e godere appieno dell’incontaminato panorama, neanche un borgo lungo il cammino, i requisiti richiesti sono un po’ di allenamento prima della partenza, un po’ di attenzione nei punti più rischiosi e una buona dose di spirito d’avventura. Nessuna attrezzatura quindi, ma solo alcuni dettagli da conoscere: dalle 5 alle 7 ore di tragitto ogni giorno e dai 600 ai 1000 metri di dislivello sempre al dì.
Preparazione:
Il primo passo da compiere, dopo aver deciso le date per quest’avventura, è quello di contattare i rifugi e le casere per prenotare le varie notti, specificando in quale data si intende dormire in quel rifugio o casera, di solito si sceglie un trattamento di mezza pensione, che include quindi la cena, il pernotto e la prima colazione, su richiesta è possibile anche avere un pacchetto per il pranzo del giorno dopo.
Quando:
Il giro ad anello è consigliabile da metà Giugno a fine Settembre. Questo per principalmente 2 motivi: I rifugi ai quali ci si appoggia aprono al più tardi con la metà di Giugno e rimangono aperti fino a settembre inoltrato, la stagione di alcuni di questi è più lunga o più breve, ma in linea di massima tutti e 4 rimangono aperti fino a metà settembre. Il secondo motivo per il quale è consigliabile cimentarsi in quest’anello dalla metà di Giugno in poi è per la presenza di neve sui passi più alti di solito fino alla prima settimana di Giugno.
SCARICA IL PIEGHEVOLE DELL'ALTA VIA DI FORNI
Via di salita al monte Pramaggiore: Partendo dall'abitato di Forni di Sopra (dalla zona sportiva con 2 km di asfalto oppure da località Dria per sentiero) si risale la Val di Suola. Si raggiunge il Rifugio Flaiban Pacherini a quota 1600 m. e poi il Passo Suola, a quota 2000 m. Da qui si sale verso Sud la balza erbosa che, sfiorando il torrione Comici e lo zoccolo della Croda del Sion, ci porta al Passo Suola. Piegando a destra ci si alza ad attraversare l’alta testata di Rua fino alla forcelletta che immette nel catino Est del monte (per i più esperti è possibile, prima di scollinare, salire le ripide roccette della Sidon Alta, oppure infilarsi nell’angusta, fessura della Sidon Bassa, attrezzata con cavo di ferrata che portano sempre a forcella Pramaggiore). Dal ciglio che immette nel palone, sovrastante il bivacco Casera Pramaggiore, si risale il pendio erboso fino all’omonima forcella dove, piegando a sinistra, si inizia la guardinga salita, per ghiaie e roccette, lungo la spalla N-E del Monte. Raggiunta la cresta in breve si è presto in vetta. Durante le belle giornate l’occhio spazia sino alla terra friulana,al mare, ai Tauri austriaci, alle Pale si S.Martino, ai colossi della Marmolada, del Civetta, del Pelmo, al gruppo dei Monfalconi, Tre Cime di Lavaredo, Cridola e, verso Levante, sulle cime della Carnia e le selvagge vallate clautane. Chi ha ancora fiato nelle gambe può rientrare scendendo la Val d’Inferno, sotto le bastionate del Sion, fino all’omonimo Clapon e alla sorgente, per poi risalire a destra la Val di Guerra e quindi raggiunto il Pas dal Mus ridiscendere al rifugio Flaiban-Pacherini.
Percorso: Forni di Sopra, Mulattiera Palas, Passo Suola, Forcellalla Pramaggiore, Monte Pramaggiore.
Dislivello: mt.1500
Esposizione: E-S
Tempo di salita: ore 4.00
Foto: vista panoramica dalla cima del monte Pramaggiore verso Cridola e Tre Cime di Lavaredo
Con la neve il monte Pramaggiore è una cima ambita da svolgere in primavera con ramponi e piccozza. La discesa con gli sci dalla cima è spettacolare ma estrema. Leggi di più...
Dal centro di Forni di Sopra, proseguire sulla Statale in direzione NW per 2 km sino al bivio di Chiandarens per il rifugio Giâf. Da qui, sulla sinistra, proseguire sino in Località Davâras. Attraversato il torrente Giâf, ci si inoltra in pista forestale e poi il sentiero che si snoda sulla sinistra orografica. Lo si percorre, tortuoso e a tratti esposto, sino alla stretta finale quando, prima del cadin alto, si piega a sinistra sull’ampio ghiaione salendo sulla destra il ripido palone che conduce al canalone, alle roccette finali ed alla cima. Dalla cima del monte Cimacuta la vista è magnifica, non c’è altro da dire.
VIA SALITA ALLA CIMA URTISIEL EST:
Dal rifugio Giâf, si segue il sentiero per forcella Urtisiel (“Truoi dai Sclops”). Da qui, scendendo una decina di metri fino al secondo tornantino (ometto), si piega a sinistra lungo il sentiero che solca il palone coperto da mughi, lo si attraversa fino al ghaione che si risale zigzagando (bollini rossi) per poi piegare decisamente a destra anche su roccette fino alla forcelletta. Da qui salendo a sinistra, sempre con cautela, si raggiunge la comoda e panoramica cima, dove la croce di ferro ci dà il benvenuto. Il panorama ci appaga per tensione della salita. Monfalconi e Cridola sono lì a portata di mano, sotto Forni di Sopra e la Valle del Tagliamento, lontane le Dolomiti cadorine, vicine quella cimoliane.
Guardando verso sud dalla Cima urtisiel, la vista spazia su una delle zone più selvagge del parco delle Dolomiti Friulane: Vamenon, val di Brica, con il Crodon di Brica. (foto sotto)
VIE DI ACCESSO:
Dall'abitato di Forni di Sopra: a 300 m circa dal centro del paese, in direzione Passo Mauria, imboccare Via Chianeit che si stacca a destra nei pressi del capitello. Si sale fino al termine dell’asfalto per poi continuare seguendo il segnavia C.A.I. n.207 su pista forestale a tratti pendente ma facile. Attraversati i panoramici ghiaioni sotto i verticali dell’omonimo Clap si raggiunge il rifugio Baita Som Picol. Da qui seguendo la pista e i pascoli si giunge alla malga Varmost.
Da qui è possibile proseguire la salita e raggiungere il panoramico Monte Simon (m 2123) oppure raggiungere la piccola Casera (Lavazeit, m 1813) attraverso il gradevole e panoramico sentiero "Caposassi" che inizia dietro la casera e percorre il costone Sud del Simon in direzione del Cadore.
Posti letto:13, bagni/docce comuni: 2
ESCURSIONI DAL RIFUGIO SOM PICOL
Percorsi di quota:
Giro delle malghe: Malga Varmost, Casera Lavazeit, Casera Tartoi
Principali ascensioni:
Clap Varmost, Monte Simon - Crusicalas, Ferrata Adventure Climb Varmost, laghetti Som Picol
CONTATTI:
Rifugio Som Picol
Località Som Picol
33024 Forni di Sopra
Tel +39 351.5496373
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FOTO: Vista al tramonto dal rifugio Som picol
FOTO: Vista all'alba dai laghetti vicini al rifugio Som picol