RIFUGIO GIAF (mt.1400)

Rifugio CAI inserito in un ripiano boscoso all'interno del "Parco delle Dolomiti Friulane", ai piedi del coston di Giaf, dove l’ambiente tipicamente Dolomitico delle cime frastagliate, degli arditi torrioni e delle nude pareti contrasta magnificamente col verde dei boschi situati sui più dolci versanti della valle.

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STORIA DEL RIFUGIO GIAF:

Il rifugio, voluto dalla Guida Alpina Iginio Coradazzi “Bianchi“ e costruito dall’amministrazione comunale di Forni di Sopra, venne innaugurato nel 1947 dopo che i lavori erano iniziati fin dal 1940. L'edificio sorge su uno spiazzo che sovrasta il campivolo della vecchia malga, recentemente ristrutturata dal Parco, proprio sopra la chiesetta (ove sorgeva l'antico "cason"), edificata nel 1949 con l'auspicio dell'ing. Dino Cella in onore del fratello Erminio morto sul Pal Piccolo, con a fianco il cenotafio che rammenta agli escursionisti gli appassionati caduti su queste montagne Sullo stesso pianoro si trova anche il caratteristico edificio, realizzato nei primi anni '50, in funzione di rustica "dependance" oltre che di bivacco invernale.

Il nome "Giaf “(cavea) viene dato sia alla valle che al torrente ed è sinonimo di catino, depressione, avvallamento, vallone ghiaioso o erboso. Ma la sua radice é legata principalmente all’enorme forcella che si apre tra Monfalconi e Cridola, che per i Fornesi é semplicemente la "Forcia", mentre dai confinanti cadorini é chiamata “Scodavacca“. Significato che si presuma derivi da “scolum acquae“, dovuto alla sua eminente funzione di spartiacque tra Piave e Tagliamento.
Da sempre il Rifugio è un importante punto di riferimento per turisti e alpinisti, frequentato da eminenti scalatori e studiosi, oltre che da tutti gli appassionati fornesi, in tutte le stagioni e con qualsiasi tempo. Si racconta in proposito che nelle giornate piovose, al tempo di Casara, gli alpinisti presenti si allenassero salendo il bugnato spigolo S-O del fabbricato.

Per rispondere a questa continua presenza "Gino Bianchi“, pioniere dell’alpinismo fornese, vide la necessita di creare un punto d’appoggio per i sempre più numerosi alpinisti attratti dai Monfalconi e dal Cridola.
Per far fronte a questo crescente interesse la sua struttura si è nel tempo ingrandita e migliorata, grazie al sostegno delle varie amministrazioni comunali, della SAF di Udine e della Sezione CAI di Forni di Sopra, che ne cura la gestione.

Tra i primi gestori si ricordano, oltre alla famiglia Coradazzi (1947-1954), Micoli, Schiaulini & Ferigo, il famoso "Biondo" (Luigi Galiussi) seguito da Coradazzi Ugo "Bianchi", che negli anni '60 chiusero un'epoca. Dopo le brevi parentesi di Ticò Giglio e Anziutti Bruno, si arrivò alle lunghe gestioni di De Santa Marco e Lozza Stefano seguiti poi dalla famiglia di Bortoluzzi Oreste. Gli ultimi gestori sono stati Antonietta Spizzo e, dal 2020, Tommaso Lizzi con Alessandro Puntoriero e Marco Politi

Tel: 338.7856338
Emal: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.rifugiogiaf.it

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NEI DINTORNI DEL RIFUGIO
Giaf=Incavo in fornese. Nome importante nella storia dell'alpinismo legato alla conquista di queste crode. Da qui passarono famosi pionieri. Già i nomi delle vette che ci sovrastano richiamano alla memoria quelle leggendarie figure: Barbe, Bianchi, Alfonso, Coradazzi (la guida fornese che per primo lo gestì segnando un'epoca), Berti, Hubel, Both, Cozzi, Koegel, Pitacco ...
Da qui si possono compiere salite estreme sulla rossa dolomia, oppure raggiungere l'omonima forcella e il sottostante rifugio Padova in Cadore; salire sulla punta più alta di questi monti (Cridola mt.2584) o frequentare i bivacchi in quota (Marchi-Granzotto e Vaccari), visitare l'originale apertura del "Porton dai Monfalcons" o spingersi verso la Val Montanaia ad ammirare il famoso "Campanile", arrampicarsi sulla vicina "Torre di Forni" oppure immergersi nell'infinito spettacolo che offre il circostante "Anello di Bianchi".

CARATTERISTICHE:
La solida struttura in pietra ben si inserisce nell’ambiente circostante, un ripiano boscoso all'interno del "Parco delle Dolomiti Friulane", ai piedi del coston di Giaf, dove l’ambiente tipicamente Dolomitico delle cime frastagliate, degli arditi torrioni e delle nude pareti contrasta magnificamente col verde dei boschi situati sui più dolci versanti della valle.
Attualmente, dopo vari lavori di ampliamento, dispone di 50 posti letto divisi, tra primo e secondo piano, in camere e cameroni, di sette bagni e tre docce, di servizio bar e ristorante al piano terra con circa 100 posti a sedere tra interno e esterno, telefono pubblico e chiamata del soccorso alpino. L'ambiente é arricchito con disegni, carte topografiche e, attorno al focolare, molte fotografie che fanno la storia di queste crode.
Particolarmente curata la gastronomia con i suoi piatti tradizionali.
L'acqua giunge direttamente dalla copiosa sorgente, che sgorga poco distante, sia nella fontana esterna che per i servizi interni.
E' dotato di parco giochi per bambini, campo da bocce, locale invernale.
Proprietario dell’immobile è il Comune di Forni di Sopra mentre la gestione è del C.A.I. Sezione di Forni di Sopra. Telefono del rifugio 0433/88002

 

FORCELLE vicine al rifugio Giaf:

Giaf o Scodavacca, Alta di Scodavacca, Sigaro, Alfonso, Las Busas, Cason, Alessandra, Pecoli, Urtisiel; Forca del Cridola, Tacca del Cridola, Torre Cridola, La Cuna, Valonut, Mescala.

ESCURSIONE PANORAMICA AL RIFUGIO GIAF a Forni di Sopra

ACCESSO :
Da Forni di Sopra: l'accesso all'importante area dov'é ubicato il rifugio, che va dai monti Tor, al Cridola, ai Monfalconi, avviene uscendo dall'abitato di Vico verso il passo della Mauria lungo la statale 52 della Carnia, dove dopo 3 km. in località Tarmàu troviamo sulla sinistra (mt. 966) l'innesto della strada di Giaf. La si percorre interamente nel suo tratto asfaltato sino all'area di sosta con parcheggio (mt. 1050).
Da qui, salvo accordo-navetta col gestore, si prosegue solamente a piedi, sia lungo la normale strada bianca in circa un'ora, oppure lungo il sentiero 346 che, dal primo tornante a quota 1106, costeggia la sponda dx del rio Giaf regalando panorami molto suggestivi per arrivare al Rifugio in circa 45 min.
Dal Passo della Mauria: si parte direttamente dal parcheggio a quota 1298 imboccando il sentiero 341 che attraversando e risalendo le sponde dei torrenti Torre e Fossiana conduce in circa due ore e trenta al Rifugio. Il percorso escursionistico e consigliato a tutti ed offre una gran varietà di scorci panoramici. Ore 3.00
Dal Rif. Padova: Dal rifugio (mt.1278), magari raggiunto in auto da Domegge, si sale l'intera Val Prà di Toro fino alla grande Forcella Scodavacca (mt. 2043) e continuanto sempre su segnavia 346 si scende direttamente in Giaf. Ore 3.00

COLLEGAMENTI :
Rifugio Pordenone mt. 1249, ore 4 - n° 361
Rifugio Flaiban Pacherini 1587, “Truoi dai sclops“ ore 6 - n° 361, 369, 367, 362
Rifugio Tenente Fabbro mt. 1783, (Alta via dei silenzi) ore 6 - n° 341, 207, 336
Bivacco Aldo Vaccari mt 2050, ore 2.30 - n° 340
Bivacco Marchi Granzotto mt. 2170, ore 2.30 - n° 342
Posto tappa: Carnia trekking, alta via dei silenzi n° 6, Anello Dolomiti friulane e Anello del Cadore.

 

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