RIFUGIO FLAIBAN PACHERINI (mt.1587)

Il rifugio Alpino Flaiban Pacherini sorge in una delle zone più interessanti del "Parco delle Dolomiti Friulane", su di uno stretto terrazzo verde a fianco del ruscello e di fronte alla Fantoline. L’ambiente circostante e quello classico e imperdibile delle valli Dolomitiche, dove i lunghi ghiaioni si mescolano con i fitti mughi e i camosci con gli stambecchi.

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STORIA DEL RIFUGIO FLAIBAN PACHERINI:

Nel 1955 il Comune di Forni di Sopra e la Locale Azienda di Soggiorno, utilizzando a scopo addestrativo un cantiere scuola, decisero di costruire un piccolo edificio di muratura, in sostituzione del “Cason di Suola“, povero ricovero in legno usato dai pastori durante il pascolo estivo delle circa 250 pecore fornesi.
Il luogo prescelto, quasi obbligato, é stato il versante Est dell'alta Val di Suola, dove scorre l'unica sorgente e scorrono raramente (ma non tanto come vedremo) distruttive slavine.
L’edificio, senza arredo e servizi, rimase inutilizzato fino 1956, quando venne ufficialmente concesso in uso alla sezione C.A.I. XXX ottobre di Trieste, la quale, col suo gruppo rocciatori era in quegli anni particolarmente attiva nel vicino Gruppo del Pramaggiore-Sion. L’anno successivo (21.10.1957) il rifugio venne inaugurato e dedicato agli alpinisti triestini Nino Flaiban e Fabio Pacherini.
La non grande struttura era dotata di caminetto, spazio cottura, un piccolo dormitorio e servizi di ristoro. Nel 1969 venne sottoposta ad una prima ristrutturazione. Però alcuni anni dopo (1974-75) la muratura subì gravi danni e venne parzialmente distrutta dalle slavine. Nel '76 viene effettuata la risistemazione, ripetuta infine con ulteriori interventi nel '95.
I gestori di questo Rifugio-rifugio sono stati parecchi, da vari triestini a Perissutti Mario con Ero & Cide, all'indimenticato "Orso della Val di Suola", Mauro Conighi morto nel 1997 sotto la gerla mentre scendeva a fare provviste in paese, giungendo infine agli appassionati fratelli Marini e al tenace Mitri.
Nel 2008 il rifugio è stato ampliato per migliorare l’edificio e la capienza. Nello stesso anno è stato ampliato anche il sentiro di acceso allargandone la traccia che ne agevoli i rifornimenti.

NEI DINTORNI DEL RIFUGIO
Le cime di riferimento per questo rifugio dell'alta Val di Suola sono quelle che fanno da corona alle valli circostanti dell'Inferno, di Guerra, di Brica. Partendo dal Pramaggiore al complesso gruppo del Sion, dal Torrione Comici con la sua ferrata Cassiopea alle Fantoline, dal Pic di Mea alla Punta Dria. I percorsi, oltre al conosciuto "Truoi dai Sclops" verso Valmenone e Giaf, ci portano in Val Settimana e al rifugio Pussa, a scendere la remota e misteriosa Val Rovadia o la selvaggia Val di Brica, a raggiungere il rifugio Pordenone dalla Val Postegae, a gustare quel piccolo gioiello che é la Val di Guerra..

CARATTERISTICHE :
Il rifugio Alpino Flaiban Pacherini sorge in una delle zone più interessanti del "Parco delle Dolomiti Friulane", su di uno stretto terrazzo verde a fianco del ruscello e di fronte alla Fantoline. L’ambiente circostante e quello classico e imperdibile delle valli Dolomitiche, dove i lunghi ghiaioni si mescolano con i fitti mughi e i camosci con gli stambecchi.
Tutt’intorno si ergono svariati campanili e torri strapiombanti che caratterizzano questi luoghi.
La struttura del Rifugio, completamente in muratura, si sviluppa su due piani con 4 vani complessivi, dispone di 14 posti letto piu 4 d’emergenza, di bagno, cucina e bar con circa 40 posti a sedere tra fuori e dentro. E' pure presente un piccolo locale invernale
La proprietà dell’immobile è del Comune di Forni di Sopra mentre la gestione è della sezione del C.A.I. XXX Ottobre di Trieste. Il numero di Telefono e il 0433/88555, il gestore è Claudio Mitri 328-8183636

 

FORCELLE vicine al rifugio Flaiban Pacherini: Passo Suola o Grua, Rua, Sidon, Pramaggiore, Pas dal Mus, Dell'Inferno, Lavinâl vert, Posta dei Camosci, Riguota.

 

ESCURSIONE PANORAMICA AL RIFUGIO FLAIBAN PACHERINI a Forni di Sopra

ACCESSO :
Da Forni di Sopra-Vico: si prende la strada comunale, chiusa alle auto, che parte dagli impianti sportivi e passando dietro la piscina (mt.878) ci porta lentamente in Val di Suola, alla sosta attrezzata dove inizia il sentiero 362 (mt.995). Si sale il bosco già alpino fino ad uscire sull'orizzonte dei mughi. Dopo alcuni strappi siamo all'aperto, sul grande ghiaione prodotto dalle Fantoline che tagliamo completamente, non senza esserci fermati a dialogare al cenotafio di Mauro Conighi. Ripartiamo più leggeri e già intravediamo i prati dove sorge il rifugio, che le propaggini della Cima Suola ancora nascondono (ore 2.30).
Da Forni di Sopra-Andrazza (1): dalla curva a gomito della vecchia statale si scende verso il Tagliamento dove, prima del ponte si parcheggia l'auto (mt.837). Si attraversa il fiume, si riempie la borraccia all'ottima sorgente e si imbocca decisamente il sentiero 362 che, proseguendo senza deviazioni, ci porta dritti all’incontro con la strada forestale, dov’è allestita l'area per pic-nic. Da qui come il precedente percorso (ore 2.00).
Da Forni di Sopra-Andrazza (2): si scende sempre verso il Tagliamento, non fermandoci al primo ponte bensì, dopo cento metri, attraversando il secondo per parcheggiare nei pressi della centralina idroelettrica (mt.830). Si imbocca la strada che scende costeggiando il fiume e la si percorre, attraversando ampi prati e boschi, sino alla scarpata del torr. Rovadia (mt.900). Ora, senza scendere sulle ghiaie, prendiamo il sentiero che lungo l'alto argine sinistro ci porta all'enorme greto alluvionale. Lo percorriamo con curiosità, cercando di seguire i labili segnavia, fin di fronte alla bella cascata (mt.1022). Poco dopo lasciamo il fondovalle per salire il ghiaione che, dalle punte Dria e Suola, scende ortogonale da Ovest. Dopo circa 300 metri il sentiero piega verso Sud e si inoltra nel bosco (mt.1106). Saliamo la fitta vegetazione, incontriamo punti panoramici, protezioni artificiali per poi scartare a destra 100 mt. prima della frana (visita) che ha interrotto l'antico tracciato, salendo il panoramico costone che poi attraversiamo sino ai massi dell'ex casera Rua. Da qui per prati raggiungiamo il Passo Suola (mt.1994) che ci gratifica di un eccezionale spettacolo vicino e lontano. Quindi seguendo l'evidente tracciato scendiamo al sottostante rifugio.(ore 4.00)
P.S. I due percorsi da Andrazza possono, da entrambe le parti, essere chiusi ad anello.

COLLEGAMENTI :
Rifugio Pordenone mt. 1249, ore 3.30 - n° 362
Rifugio Pussa mt. 930, ore 7 - n° 363, 366
Rifugio Giaf mt. 1400, “Truoi dai sclops“ ore 6.30 - n° 362, 367, 369, 361
Bivacco casera Pramaggiore mt. 1812, ore 2.30 - n° 363, 366
Cason di Brica mt. 1745, ore 3.00 - n° 362, 367, 379
Posto tappa: Carnia Trekking, Anello Dolomiti Friulane

 

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