ESCURSIONI ESTIVE

ANELLO DELLE DOLOMITI FRIULANE, spettacolare Trekking nelle Dolomiti più selvagge.

 
L'ANELLO DELLE DOLOMITI FRIULANE, percorso straordinario di 4 tappe:
prima tappa dal Rifugio Giaf al rifugio Flaiban Pacherini attraverso il Truoi dai Sclops; seconda tappa dal rifugio F. Pacherini al rifugio Pordenone, terza tappa dal rif. Pordenone al rif. Padova, ultima tappa dal rif. Padova al rifugio Giaf. Si può partire da uno qualunque dei Rifugi indicati. Da Forni di Sopra in Carnia si può fare la prima tappa al Rif. Flaiban-Pacherini o al Rif. Giaf, se si proviene dal pordenonese si può partire dal Rif. Pordenone, se invece si proviene dal Cadore (Pieve di Cadore) è opportuno partire dal Rifugio Padova.
 
ALTA via di forni monfalconi
 

Percorso Anello delle Dolomiti Friulane:

Dal Rifugio GIAF al Rifugio FLAIBAN-PACHERINI La traversata al Rif. FlaibanPacherini si svolge lungo l’incantevole Truoi dai sclops, il cosiddetto sentiero delle genzianelle, che in un continuo succedersi di ambienti e colpi d'occhio oltrepassa la forc. Urtisiel, l’ampio pianoro con la casera Valmenon, il Canpuros (la fiabesca prateria alpina che la fioritura estiva rende un luogo di sosta da sogno), le forcelle Brica e dell’Inferno, scendendo infine nell’alta val di Suola. Dislivello in salita 1000 metri, ore 6, difficoltà E. Segnavia CAI n. 361 (fino a Valmenon), 369 (fino al Passo del Mus), 362. Pernottamento al rifugio Flaiban-Pacherini.

Dal Rifugio FLAIBAN-PACHERINI al Rifugio PORDENONE Dal Rifugio si sale al Passo di Suola, si valica la forc. Rua Alta, la forc. Pramaggiore (possibile salita alla vetta del monte Pramaggiore m. 2478, la più alta e panoramica del gruppo), quindi discesa per la bucolica val dell’Inferno e la val Postegae al rif. Pordenone. Dislivello in salita 800 metri, ore 5- 6. Difficoltà EE (per la cima del Pramaggiore brevi passaggi di I grado). Segnavia CAI 363, 366 e 362. In alternativa è possibile la salita al passo del Mus con digressione al Torrione Comici per l’ardita ferrata Cassiopea (necessario set da ferrata) e discesa per la val di Guerra e la val Postegae al rif. Pordenone. Dislivello in salita 700 metri. Ore 4, più ore 2 per la ferrata. Difficoltà E (eventuale ferrata difficile). Segnavia CAI 362. Pernottamento al Rifugio Pordenone.

Dal Rifugio PORDENONE al Rifugio PADOVA La traversata al rifugio Padova si effettua lungo la celebre val Montanaia per la forcella Montanaia o per la forcella Segnata, passando ai piedi dello straordinario Campanile di Val Montanaia, il “grido di pietra” conosciuto dagli alpinisti di tutta Europa. Percorso piuttosto faticoso ma in un paesaggio grandioso. Dislivello 1100 metri, ore 5. Difficoltà EE. Segnavia CAI 353 fino in val d’Arade, poi 342 e 346. Pernottamento al rifugio Padova.

Dal Rifugio PADOVA al Rifugio GIAF Dal rifugio Padova si entra nel cuore dei Monfalconi con la spettacolare traversata di due alte forcelle, la forcella Monfalcon di Forni e la forcella del Cason, superando quel magico anfiteatro roccioso in cui sorge, in totale solitudine, la rossa struttura metallica del Bivacco MarchiGranzotto. Dislivello 1100 metri, 6 ore, difficoltà EE. Segnavia CAI 342. Come alternativa si può più comodamente salire alla forcella Scodavacca in un bel paesaggio dolomitico e da qui scendere in breve al rifugio Giaf. Dislivello 700 metri, 3 ore, difficoltà E. Chi ha esperienza e allenamento può anche salire alla Tacca del Cridola e all’alpinistica Cima del Cridola (m. 2581, II grado). Segnavia CAI 346. Pernottamento al Rifugio Giaf.

Per questo trekking da rifugio a rifugio è bene possedere una buona resistenza per superare in un solo giorno dislivelli di 1000 metri portando lo zaino in spalla. E’ necessaria anche una certa sicurezza su ghiaioni e sentieri stretti e poco agevoli. Consigliamo di prevedere 5 o 6 giorni per percorrere l’intero anello (compreso il giorno di arrivo e quello di partenza).

 escursioni forni di sopra dolomites

 

GEOTRAIL DELLE DOLOMITI, tappe n. 22bis-23-24-25

Il Geotrail delle Dolomiti (Dolomites World Heritage Geotrail) è un’esperienza incredibile tra i  Sistemi delle Dolomiti Patrimonio Mondiale, creata per introdurre l’escursionista, passo dopo passo e in modo semplice, alla straordinaria storia geologica delle Dolomiti. Il percorso del Geotrail attraversa anche le Dolomiti di Forni di Sopra con tre tappe tra le più ricche di wilderness e geologia.

Foto: in mezzo la prateria alpina di Canpuross, in basso Casera Val Menon, a Destra il Crod0n di Brica, in fondo a dx il monte Pramaggiore

geotrail dolomiti unesco

Il Dolomites World Heritage Geotrail aiuta a comprendere perché le Dolomiti sono così importanti e meravigliose con un trekking di più giorni e un tour virtuale, per l'esplorarazione geologica . Le informazioni escursionistiche si uniscono così all’interpretazione geologica del paesaggio di volta in volta attraversato, suggerendo dei momenti di pausa e osservazione lungo il cammino chiamati Geostop, che invitano l’escursionista ad approfondire alcune particolarità geologiche nelle immediate vicinanze.

LE TAPPE DEL GEOTRAIL WORL HERITAGE UNESCO A FORNI DI SOPRA, NELLE DOLOMITI FRIULANE:

Tappa 22bis
Da Calalzo di Cadore al Passo della Mauria, dal Rifugio Giaf al Rifugio Padova
Dislivello positivo 1238 m
Dislivello negativo 1266 m
Durata 4-5 ore
Percorso: Da Calalzo di Cadore si raggiunge con i mezzi pubblici il Passo della Mauria, dove inizia la variante alla tappa 22 per il Rifugio Padova. Dal Passo si imbocca verso sud il sentiero n° 341 che, attraverso il bosco, conduce al Rifugio Giaf. Il sentiero attraversa alcuni affioramenti di roccia (GEOSTOP 22.1 bis) ed è caratterizzato da saliscendi in corrispondenza del Valo’ dei Cadorini (GEOSTOP 22.2 bis) e della valle deTorrente Fossiana (GEOSTOP 22.3 bis). Il bosco lascia poi spazio ad un arbusteto di pino mugo, che accompagna la traversata lungo il sentiero, interrotto da qualche canalone inciso (GEOSTOP 22.4 bis), fino al Rifugio Giaf. Qui si imbocca il sentiero n° 346 in direzione della Forcella Scodavacca e del Rifugio Padova. Si procede in salita ignorando i diversi bivi e seguendo il segnavia n° 346 fino all’ampia Forcella Scodavacca, superata la quale si scende, prima in ambiente aperto e quindi nel bosco, fino alla radura di Pra del Toro dove sorge il Rifugio Padova.

Tappa 23
Dal Rifugio Padova al Rifugio Pordenone
Lunghezza 7,1 km
Dislivello positivo 1136 m
Dislivello negativo 1187 m
Durata 4-5 ore
Dolomites World Heritage Geotrail
Dal Rifugio Padova si affronta in salita il sentiero n° 346 e si svolta a destra al primo bivio, seguendo il sentiero n° 342 che risale la Val d’Arade. Al bivio si successivo si svolta ancora a destra, seguendo in ripida salita sulle pietraie il segnavia n° 353 verso la Forcella Montanaia. Il tratto finale nei pressi della forcella è impegnativo a causa della caduta di detriti che rendono friabile il fondo del sentiero. Una volta superata la forcella si apre la vista maestosa sul Campanile di Val Montanaia (GEOSTOP 23.1). Ora si procede in discesa (GEOSTOP 23.2) e, superato il prato dove sorge il Bivacco Perugini, il sentiero diventa più ripido quasi fino al fondovalle, dove sorge il Rifugio Pordenone.

Tappa 24
Dal Rifugio Pordenone al Rifugio Flaiban-Pacherini
Lunghezza 10,8 km
Dislivello positivo 1157 m
Dislivello negativo 780 m
Durata 4-5 ore
Percorso: Dal Rifugio Pordenone si scende fino al fondovalle della Val Cimoliana, dove si imbocca la strada sterrata, segnavia n° 361, che sale dolcemente verso la testata della valle. Si svolta a sinistra seguendo sempre il segnavia n° 361 che raggiunge il Rifugio Casera Valbinon, prima su pendenze dolci fino alla Caseruta dei Pecoli, e quindi con pendenze più sostenute fino al rifugio. Superata la spettacolare radura di Campuros, si svolta a destra seguendo il segnavia n° 369 che supera prima la Forcella Val di Brica (GEOSTOP 24.1), e quindi la Forcella dell’Inferno (GEOSTOP 24.2). Superata la forcella si mantiene la sinistra, imboccando la discesa lungo il sentiero n°369 A che scende ripido fino al Rifugio Flaiban-Pacherini.

Tappa 25
Dal Rifugio Flaiban-Pacherini al Rifugio Pussa
Lunghezza 9,7 km
Dislivello positivo 811 m
Dislivello negativo 1459 m
Durata 4-5 ore
Dolomites World Heritage Geotrail
Dal Rifugio Flaiban-Pacherini si imbocca in salita il sentiero n° 362 mantenendo la sinistra ai due bivi successivi ed imboccando il segnavia n° 363 che sale verso il Passo di Suola (GEOSTOP 25.1), e quindi ancora in salita fino alla Forcella Rua Alta. Questo tratto per esperti necessita di attenzione. Superata la forcella si svolta a sinistra scendendo lungo il sentiero n° 366 fino alla Casera Pramaggiore, oltre la quale si procede nel bosco. Prestare attenzione al successivo bivio dove si abbandona il segnavia n° 366 e si svolta a sinistra lungo il sentiero n°366A che circonda a nord il Col de Post, addentrandosi su pendenze dolci nella Val Settimana. Superato il Rio Stuet si svolta a sinistra lungo il sentiero n° 364 che scende in breve al Rifugio Pussa, termine della tappa e base per l’esplorazione dell’alta Val Settimana. Il GEOSTOP 4.2 si trova un centinaio di metri oltre il rifugio, dove la Val de le Ciamoze sbocca nella Val Settimana.

Preparazione: Passo fermo, esperienza in montagna, ottime condizioni fisiche e resistenza sono presupposti necessari per affrontare questo percorso escursionistico. Questo sito non è aggiornato in tempo reale: prima di metterti in cammino informati sempre preventivamente sulle condizioni del percorso.

 

VISITA IL SITO UFFICIALE GEOTRAIL DELLE DOLOMITI

 
Ph. Tommaso Lizzi - Rifugio Giaf
Alta via di Forni

Ph. L. Gaudenzio: vista da Forcella Val di Brica - Forni di Sopraconca canpuros valbinon dolomiti friulane

 

ALTA VIA DI FORNI Spettacolare Trekking tra le Dolomiti e le Alpi Carniche, attorno a Forni di Sopra.

 
L'ALTA VIA DI FORNI è un trekking di 5 giorni in una meravigliosa solitudine lungo sentieri ben segnalati nei gruppi montuosi del Clapsavon, Cridola e Monfaconi. 
Il pernotto avviene in accoglienti rifugi e suggestive ex casere che conservano l’atmosfera di un tempo. Un percorso ad anello che è come un fiore, dove ciascuno può decidere quanti petali dovrà avere il suo cammino. Il trekking permette di vivere in cinque o più giorni un continuo avvicendarsi di ambienti naturali, geologici ed umani. L’itinerario si presta a molte varianti di diversa difficoltà e lunghezza e in ogni momento può essere interrotto senza problemi per il recupero dell’automezzo. Il punto di partenza e di arrivo è nel centro dolomitico di Forni di Sopra.
 

Alta via di Forni

 

Percorso Alta via di Forni:

L’itinerario prevede il pernottamento presso il Rifugio Pacherini, il Rifugio Giaf, il Rifugio Casera Tartoi e la Casera Malga Tragonia.
È possibile percorrere questo fantastico trekking sia in senso orario e quindi la prima notte sarà presso il Rif. Pacherini, che antiorario dove la prima notte sarà alla Casera/Malga Tragonia. L’anello si percorre in diversi giorni, a seconda dell’abilità personale e del numero delle soste. Per riuscire nell’impresa e godere appieno dell’incontaminato panorama, neanche un borgo lungo il cammino,  i requisiti richiesti sono un po’ di allenamento prima della partenza, un po’ di attenzione nei punti più rischiosi e una buona dose di spirito d’avventura. Nessuna attrezzatura quindi, ma solo alcuni dettagli da conoscere: dalle 5 alle 7 ore di tragitto ogni giorno e dai 600 ai 1000 metri di dislivello sempre al dì.

Preparazione:
Il primo passo da compiere, dopo aver deciso le date per quest’avventura, è quello di contattare i rifugi e le casere per prenotare le varie notti, specificando in quale data si intende dormire in quel rifugio o casera, di solito si sceglie un trattamento di mezza pensione, che include quindi la cena, il pernotto e la prima colazione, su richiesta è possibile anche avere un pacchetto per il pranzo del giorno dopo.

Quando:
Il giro ad anello è consigliabile da metà Giugno a fine Settembre. Questo per principalmente 2 motivi: I rifugi ai quali ci si appoggia aprono al più tardi con la metà di Giugno e rimangono aperti fino a settembre inoltrato, la stagione di alcuni di questi è più lunga o più breve, ma in linea di massima tutti e 4 rimangono aperti fino a metà settembre. Il secondo motivo per il quale è consigliabile cimentarsi in quest’anello dalla metà di Giugno in poi è per la presenza di neve sui passi più alti di solito fino alla prima settimana di Giugno.

I dati tecnici complessivi dell'Alta via sono i seguenti:
Località di partenza e arrivo Forni di Sopra (900 m)
Difficoltà E
Tempo di percorrenza 4 giorni, dalle 5 alle 7 ore di escursione al giorno
 

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 Alta via di Forni

ALTA via di forni monfalconi

VIA ALPINA, tappe B15 e B16

La Via Alpina è una rete di 5 itinerari escursionistici attraverso gli otto Paesi dell’arco alpino, più di 5000 km e 342 tappe giornaliere. Le tappe della Via Alpina che attraversano il territorio delle Dolomiti Friulane e di Forni di Sopra sono la B15 e la B16.

logo via alpina

 
La tappa B15 della Via Alpina si svolge da Sauris a Forni di Sopra:
Da Sauris di Sotto si raggiunge Casera Pieltinis, si passa per Sella Rioda e si arriva a Casera Razzo. Valicata la Forca della Croce di Tragonia, si scende a Casera Tragonia e quindi a Forni di Sopra (pista forestale oppure sentieri 209 - 233)
 
la tappa B16 della Via Alpina si svolge da Forni di Sopra al rifugio Pordenone:
Percorsa la destra orografica del fiume Tagliamento si risale la Val di Suola, entrando nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Transitando presso il rifugio Flaiban Pacherini, si raggiunge il Passo del Mus per scendere poi nelle valli di Guerra, Postegae e Meluzzo fino a raggiungere il Rifugio Pordenone.
 
 
 
 
Nella foto il Pasco del Mus e discesa in Val di Guera, tappa della Via ALpina nelle Dolomiti Friulane
 
pas del mus val di guera dk
 
 
 
 
 

PASSO SUOLA (mt. 2000) 

Il Passo Suola si raggounge risalendo l'omonima valle  passando per il rifugio Flaiban - Pacherini, m 1587, seguendo il sentiero che si snoda tortuoso senza pericoli fin sotto il sovrastante Torrione Comici, quindi lungo il crinale erboso al Passo di Suola. Da qui la vista è ampia e spazia verso Est sull’Alta Val Tagliamento, le lontane vette carniche come pure negli angoli più selvaggi e incontaminati della Val Rovadia. Verso Ovest si ammira l’imponente bastionata dolomitica delle Cime del Sion e Val di Guerra, fino alle ultime Fantoline. Idem il rientro.

Nei pressi del Passo Suola non è difficile imbattersi in magnifici esemplari di stambecco, da alcuni anni introdotti dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, che qui hanno trovato il loro habitat ideale.

Dislivello in salita da fondovalle: 1100 m. 

Segnavia CAI: 362 - 363

Tempo di salita dal Rifugio: 1,5 ore 

stambecco passo suola

PASSO SUOLA

 

D'INVERNO:
La Val di Suola d'inverno regala una delle migliori sci alpinistiche della zona con numerose varianti laterali come il Lavinâl di Palas ed il Palon di Suola, leggi di più...