Percorso Anello delle Dolomiti Friulane: partenza ed arrivo al Rifugio Giaf, Forni di Sopra.
Avventura escursionistica che in 4 giorni tocca i rifugi Giaf, Pacherini, Pordenone e Padova, attraversando in quota le meravigliose e selvagge vallate nascoste tra i gruppi del Pramaggiore, dei Monfalconi, degli Spalti di Toro e del Cridola, con numerose possibilità di varianti, con difficoltà ed impegno diversi, e anche con la possibilità di salite alpinistiche su guglie e vette.
Dal Rifugio PORDENONE al Rifugio PADOVA La traversata al rifugio Padova si effettua lungo la celebre val Montanaia per la forcella Montanaia o per la forcella Segnata, passando ai piedi dello straordinario Campanile di Val Montanaia, il “grido di pietra” conosciuto dagli alpinisti di tutta Europa. Percorso piuttosto faticoso ma in un paesaggio grandioso. Dislivello 1100 metri, ore 5. Difficoltà EE. Segnavia CAI 353 fino in val d’Arade, poi 342 e 346. Pernottamento al rifugio Padova.
Per informazioni sulle condizioni del sentiero e consigli sulle traversate:
Rifugio Pordenone: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Tel. +39 0427 87300
Rifugio Padova: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Tel. +39 0435 72488
Per questo trekking da rifugio a rifugio è bene possedere una buona resistenza per superare in un solo giorno dislivelli di 1000 metri portando lo zaino in spalla. E’ necessaria anche una certa sicurezza su ghiaioni e sentieri stretti e poco agevoli. Consigliamo di prevedere 5 o 6 giorni per percorrere l’intero anello (compreso il giorno di arrivo e quello di partenza).
Suggerimenti: Il primo passo da compiere, dopo aver deciso le date per quest’avventura, è quello di contattare i 4 rifugi per prenotare le varie notti, specificando in quale data si intende dormire in quel rifugio, di solito si sceglie un trattamento di mezza pensione, che include quindi la cena, il pernotto e la prima colazione, su richiesta è possibile anche avere un pacchetto per il pranzo del giorno dopo.
Attrezzatura: i requisiti richiesti sono un po’ di allenamento prima della partenza, un po’ di attenzione nei punti più rischiosi e una buona dose di spirito d’avventura. Nessuna attrezzatura quindi, ma solo alcuni dettagli da conoscere: dalle tre alle sei ore di tragitto ogni giorno e dai 500 ai 1100 metri di dislivello sempre al dì.
Punto di partenza e di arrivo: Rifugio Giaf a Forni di Sopra
Periodo consigliato: I’anello delle Dolomiti Friulane è consigliabile da metà Giugno a fine Settembre. Questo per principalmente 2 motivi: I rifugi ai quali ci si appoggia aprono al più tardi con la metà di Giugno e rimangono aperti fino a settembre inoltrato, la stagione di alcuni di questi è più lunga o più breve, ma in linea di massima tutti e 4 rimangono aperti fino a metà settembre. Il secondo motivo per il quale è consigliabile cimentarsi in quest’anello dalla metà di Giugno in poi è per la presenza di neve sui passi più alti di solito fino alla prima settimana di Giugno. Su un passo in particolare è possibile trovare dei residui di neve anche più in la con la stagione, a causa della sua esposizione, ma è comunque percorribile facendo la dovuta attenzione.
Foto: in mezzo la prateria alpina di Canpuross, in basso Casera Val Menon, a Destra il Crod0n di Brica, in fondo a dx il monte Pramaggiore
Il Dolomites World Heritage Geotrail aiuta a comprendere perché le Dolomiti sono così importanti e meravigliose con un trekking di più giorni e un tour virtuale, per l'esplorarazione geologica . Le informazioni escursionistiche si uniscono così all’interpretazione geologica del paesaggio di volta in volta attraversato, suggerendo dei momenti di pausa e osservazione lungo il cammino chiamati Geostop, che invitano l’escursionista ad approfondire alcune particolarità geologiche nelle immediate vicinanze.
LE TAPPE DEL GEOTRAIL WORL HERITAGE UNESCO A FORNI DI SOPRA, NELLE DOLOMITI FRIULANE:
Tappa 22bis
Da Calalzo di Cadore al Passo della Mauria, dal Rifugio Giaf al Rifugio Padova
Dislivello positivo 1238 m
Dislivello negativo 1266 m
Durata 4-5 ore
Percorso: Da Calalzo di Cadore si raggiunge con i mezzi pubblici il Passo della Mauria, dove inizia la variante alla tappa 22 per il Rifugio Padova. Dal Passo si imbocca verso sud il sentiero n° 341 che, attraverso il bosco, conduce al Rifugio Giaf. Il sentiero attraversa alcuni affioramenti di roccia (GEOSTOP 22.1 bis) ed è caratterizzato da saliscendi in corrispondenza del Valo’ dei Cadorini (GEOSTOP 22.2 bis) e della valle deTorrente Fossiana (GEOSTOP 22.3 bis). Il bosco lascia poi spazio ad un arbusteto di pino mugo, che accompagna la traversata lungo il sentiero, interrotto da qualche canalone inciso (GEOSTOP 22.4 bis), fino al Rifugio Giaf. Qui si imbocca il sentiero n° 346 in direzione della Forcella Scodavacca e del Rifugio Padova. Si procede in salita ignorando i diversi bivi e seguendo il segnavia n° 346 fino all’ampia Forcella Scodavacca, superata la quale si scende, prima in ambiente aperto e quindi nel bosco, fino alla radura di Pra del Toro dove sorge il Rifugio Padova.
Tappa 23
Dal Rifugio Padova al Rifugio Pordenone
Lunghezza 7,1 km
Dislivello positivo 1136 m
Dislivello negativo 1187 m
Durata 4-5 ore
Dolomites World Heritage Geotrail
Dal Rifugio Padova si affronta in salita il sentiero n° 346 e si svolta a destra al primo bivio, seguendo il sentiero n° 342 che risale la Val d’Arade. Al bivio si successivo si svolta ancora a destra, seguendo in ripida salita sulle pietraie il segnavia n° 353 verso la Forcella Montanaia. Il tratto finale nei pressi della forcella è impegnativo a causa della caduta di detriti che rendono friabile il fondo del sentiero. Una volta superata la forcella si apre la vista maestosa sul Campanile di Val Montanaia (GEOSTOP 23.1). Ora si procede in discesa (GEOSTOP 23.2) e, superato il prato dove sorge il Bivacco Perugini, il sentiero diventa più ripido quasi fino al fondovalle, dove sorge il Rifugio Pordenone.
Tappa 24
Dal Rifugio Pordenone al Rifugio Flaiban-Pacherini
Lunghezza 10,8 km
Dislivello positivo 1157 m
Dislivello negativo 780 m
Durata 4-5 ore
Percorso: Dal Rifugio Pordenone si scende fino al fondovalle della Val Cimoliana, dove si imbocca la strada sterrata, segnavia n° 361, che sale dolcemente verso la testata della valle. Si svolta a sinistra seguendo sempre il segnavia n° 361 che raggiunge il Rifugio Casera Valbinon, prima su pendenze dolci fino alla Caseruta dei Pecoli, e quindi con pendenze più sostenute fino al rifugio. Superata la spettacolare radura di Campuros, si svolta a destra seguendo il segnavia n° 369 che supera prima la Forcella Val di Brica (GEOSTOP 24.1), e quindi la Forcella dell’Inferno (GEOSTOP 24.2). Superata la forcella si mantiene la sinistra, imboccando la discesa lungo il sentiero n°369 A che scende ripido fino al Rifugio Flaiban-Pacherini.
Tappa 25
Dal Rifugio Flaiban-Pacherini al Rifugio Pussa
Lunghezza 9,7 km
Dislivello positivo 811 m
Dislivello negativo 1459 m
Durata 4-5 ore
Dolomites World Heritage Geotrail
Dal Rifugio Flaiban-Pacherini si imbocca in salita il sentiero n° 362 mantenendo la sinistra ai due bivi successivi ed imboccando il segnavia n° 363 che sale verso il Passo di Suola (GEOSTOP 25.1), e quindi ancora in salita fino alla Forcella Rua Alta. Questo tratto per esperti necessita di attenzione. Superata la forcella si svolta a sinistra scendendo lungo il sentiero n° 366 fino alla Casera Pramaggiore, oltre la quale si procede nel bosco. Prestare attenzione al successivo bivio dove si abbandona il segnavia n° 366 e si svolta a sinistra lungo il sentiero n°366A che circonda a nord il Col de Post, addentrandosi su pendenze dolci nella Val Settimana. Superato il Rio Stuet si svolta a sinistra lungo il sentiero n° 364 che scende in breve al Rifugio Pussa, termine della tappa e base per l’esplorazione dell’alta Val Settimana. Il GEOSTOP 4.2 si trova un centinaio di metri oltre il rifugio, dove la Val de le Ciamoze sbocca nella Val Settimana.
Preparazione: Passo fermo, esperienza in montagna, ottime condizioni fisiche e resistenza sono presupposti necessari per affrontare questo percorso escursionistico. Questo sito non è aggiornato in tempo reale: prima di metterti in cammino informati sempre preventivamente sulle condizioni del percorso.
VISITA IL SITO UFFICIALE GEOTRAIL DELLE DOLOMITI
Ph. L. Gaudenzio: vista da Forcella Val di Brica - Forni di Sopra
Percorso Alta via di Forni:
L’itinerario prevede il pernottamento presso il Rifugio Pacherini, il Rifugio Giaf, il Rifugio Casera Tartoi e la Casera Malga Tragonia.
È possibile percorrere questo fantastico trekking sia in senso orario e quindi la prima notte sarà presso il Rif. Pacherini, che antiorario dove la prima notte sarà alla Casera/Malga Tragonia. L’anello si percorre in diversi giorni, a seconda dell’abilità personale e del numero delle soste. Per riuscire nell’impresa e godere appieno dell’incontaminato panorama, neanche un borgo lungo il cammino, i requisiti richiesti sono un po’ di allenamento prima della partenza, un po’ di attenzione nei punti più rischiosi e una buona dose di spirito d’avventura. Nessuna attrezzatura quindi, ma solo alcuni dettagli da conoscere: dalle 5 alle 7 ore di tragitto ogni giorno e dai 600 ai 1000 metri di dislivello sempre al dì.
Preparazione:
Il primo passo da compiere, dopo aver deciso le date per quest’avventura, è quello di contattare i rifugi e le casere per prenotare le varie notti, specificando in quale data si intende dormire in quel rifugio o casera, di solito si sceglie un trattamento di mezza pensione, che include quindi la cena, il pernotto e la prima colazione, su richiesta è possibile anche avere un pacchetto per il pranzo del giorno dopo.
Quando:
Il giro ad anello è consigliabile da metà Giugno a fine Settembre. Questo per principalmente 2 motivi: I rifugi ai quali ci si appoggia aprono al più tardi con la metà di Giugno e rimangono aperti fino a settembre inoltrato, la stagione di alcuni di questi è più lunga o più breve, ma in linea di massima tutti e 4 rimangono aperti fino a metà settembre. Il secondo motivo per il quale è consigliabile cimentarsi in quest’anello dalla metà di Giugno in poi è per la presenza di neve sui passi più alti di solito fino alla prima settimana di Giugno.
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Nei pressi del Passo Suola non è difficile imbattersi in magnifici esemplari di stambecco, da alcuni anni introdotti dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, che qui hanno trovato il loro habitat ideale.
Dislivello in salita da fondovalle: 1100 m.
Segnavia CAI: 362 - 363
Tempo di salita dal Rifugio: 1,5 ore
D'INVERNO:
La Val di Suola d'inverno regala una delle migliori sci alpinistiche della zona con numerose varianti laterali come il Lavinâl di Palas ed il Palon di Suola, leggi di più...